drosophila

coreografia, regia e interpretazione di

rosita mariani e cinzia severino

spettacolo di danza contemporanea, teatro e scienza

drammaturgia di gigi gherzi

consulenza scientifica: alessandra dellocca
musica: frédéric chopin, nobukazu takemura, alva noto, uakti, gary thomas, loitumi
voce fuori campo: paolo chechi
progetto musicale e editing audio: rosita mariani
disegno luci: roberto lalli
costumi: lucylab
attrezzeria: ermanno stea e cinzia severino

durata: 55 minuti

produzione lucylab.evoluzioni 2008 in coproduzione con c.s.c. anymore- bergamo

drosophila

“…dopo aver addormentato le drosophile con l’etere, falle scivolare su un foglietto di carta bianca che disponi sotto lo stereomicroscopio…”

 

“Per la biologia, la drosophila si è dimostrata un faro capace di far luce su regole universali della vita”.

Martin Brookes, Dio creò la mosca, Longanesi

Drosophila melanogaster significa “amante della rugiada dall’addome nero”…molto poetico…

La drosophila melanogaster, o moscerino della frutta, è un insetto lungo circa 3mm, facilmente visibile intorno alla frutta in fermentazione. Usata da quasi un secolo come organismo modello per la ricerca scientifica, la drosophila, vera star da laboratorio, ha rivelato numerosi segreti nel campo della genetica e, più recentemente, nell’ambito della biologia dell’evoluzione. Si studia il suo dna, il primo ad essere stato interamente sequenziato, ma finiscono sotto i microscopi gli occhi, le ali, il suo sonno e le sue abitudini sessuali. Mentre in natura svolazza spensierata da un albero all’altro, in cattività vive in una bottiglia di vetro riempita di purea di banana.

Da un punto di vista genetico Homo Sapiens Sapiens e Drosophila melanogaster sono abbastanza simili: condividono quasi il 50 per cento del patrimonio genetico…una tentazione irresistibile…

Dalla ricerca sappiamo che l’evoluzione è un processo molto ‘parsimonioso’. Quando un meccanismo efficiente si evolve esso viene spesso conservato, in maniera pressoché identica, anche in organismi distanti evolutivamente parecchie centinaia di milioni di anni: e così anche lo studio di un piccolo moscerino può aiutarci a comprendere l’evoluzione umana, contribuendo a spiegare alcuni nostri comportamenti che ci portano ad essere come siamo e ad agire come agiamo.

La consapevolezza di questa “relazione a distanza” tra esseri viventi ha fatto nascere il progetto “Drosophila”: abbiamo provato a far fare alle drosophile un balzo evolutivo, da moscerini a donne, ma abbiamo trasformato il teatro in un microscopio sul cui vetrino le donne si agitano alle prese con gli esperimenti (veri) a cui i biologi sottopongono gli insetti. Il risultato è una “clownerie scientifica” che sottopone le due protagoniste alle manipolazioni genetiche compiute dalla scienza sulle drosophile. Le due, vittime sacrificali del loro scienziato/aguzzino, reagiscono in base ai modelli manipolati e manipolatori che la società attuale impone alle donne.

alcune notazioni scientifiche

Nel 1983 si è scoperto che oltre una dozzina di geni di Drosophila coinvolti nella regolazione dello sviluppo, i geni omeotici, contenevano un’identica sequenza di DNA chiamata omeobox. Dopo pochi anni questa sequenza è stata ritrovata nel genoma di molti animali, compreso l’uomo, e persino nelle piante.

Circa il 60% delle malattie genetiche conosciute si possono verificare nel patrimonio genetico del moscerino. E circa il 50% delle proteine della Drosophila hanno un analogo nei mammiferi. La Drosophila viene usata come modello genetico per varie malattie umane, inclusi i disturbi neurodegenerativi come il morbo di Parkinson, la corea di Huntington e il morbo di Alzheimer.

Il sacrificio in laboratorio di milioni di moscerini è servito a fare chiarezza su alcune problematiche considerate tipicamente umane: insieme alla mosca sono finiti sotto i riflettori anche i meccanismi biologici del sistema immunitario, del diabete, del cancro, dell’intelligenza, dell’invecchiamento e persino dell’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti.

Tutti dobbiamo qualcosa alle piccole drosophile.

 

appunti sul lavoro scenico

Affrontando la realizzazione di quella che era solo un’idea nata da un’intuizione, abbiamo scelto da subito di volare anche noi, facendoci portare dai nostri moscerini a sorvolare il confine tra scienza e creatività. Fin dall’inizio, la leggerezza è stata la chiave d’accesso ai temi che man mano sono emersi quasi spontaneamente dal confronto con il piccolo universo del laboratorio. Il risultato è uno spettacolo che viaggia sulle ali di una clownerie minimalista in cui l’universo femminile viene trattato con la giusta dose di autocritica e di senso dell’ironia.

Lo spettacolo è un crocevia di diversi linguaggi, intrecciati e spesi per parlare, attraverso un argomento scientifico sempre d’attualità, di qualcosa che ci interessa e ci riguarda da vicino.

Da parte nostra non c’è l’intento di contaminare i linguaggi per fare innovazione a tutti i costi. Nella stesura, realizzata con il preziosissimo apporto di Gigi Gherzi, e nella coreografia abbiamo cercato di semplificare il più possibile a vantaggio dell’immediatezza della comunicazione, con l’obiettivo di permettere a tutti di divertirsi, come abbiamo fatto noi, con gli aspetti scientifici della vita e di riflettere sull’umanità senza prendersi troppo sul serio.

Ci sono diversi livelli a cui è possibile leggere questo lavoro. Il più immediato è quello della clownerie che coinvolge il pubblico di ogni età. Altri sono più sottili e, a volte, profondi. Combinati e articolati, smascherano con un sorriso amaro i disagi e le assurde contraddizioni da cui siamo condizionati, primo fra tutti l’attualissimo diritto/dovere di affermare continuamente la nostra identità, in uno stato di eterna ed involontaria competizione.

 

rassegna stampa

CULTURA ITALIA – rivista on line Drosophila vs Superdrosophila di Danilo Ruocco (2 luglio 2008)

“(…) Geniale l’idea di far diventare le drosophile (i moscerini della frutta), solitamente al centro di migliaia di esperimenti scientifici, protagoniste di uno spettacolo di teatro-danza (ovvero si potrebbe sintetizzare “dal vetrino al palcoscenico”). Geniale l’idea di fare un parallelo tra la vita breve (15 giorni) delle drosophile e la vita media delle donne. Geniale l’idea di mettere in competizione una drosophila “normale” con una geneticamente mutata dall’uomo e, perciò, diventata una “superdrosophila”. Lo spettacolo è – come dice il titolo – condotto sul filo dell’ironia e riesce a far ridere il pubblico fin dall’inizio. Si crea fin da subito una discrasia tra le informazioni veicolate dalla voce fuori campo e quanto avviene sul palcoscenico. Una serie di trovate sceniche che, come detto, riescono, pur parlando di drosophile, ad alludere di continuo alla condizione femminile. Ottima l’interpretazione delle due coreografe-danzatrici, salutata a fine spettacolo da un prolungato e meritato applauso. Uno spettacolo da non mancare. ”

L’ECO DI BERGAMO Tiziana Sallese (4 luglio 2008)

Lo spettacolo, che prende spunto dalle osservazioni scientifiche sul moscerino della frutta, è in realtà una parodia dell’universo femminile, nei suoi luoghi comuni e nelle sue aspirazioni. Leggero e divertente, Drosophila fa si che lo spettatore, suo malgrado, rifletta sullo stereotipo tanto diffuso oggi che ci presenta la donna bella, intelligente, colta e affidabile.”

 

date

anteprima: ottobre 2007 – Milano, Festa del Teatro

prima nazionale: gennaio 2008 – Milano, Teatro Guanella CampoTeatrale

repliche:

maggio 2008 – Vergiate, Festival del Ticino

luglio 2008 – Bergamo, Festival Danza Estate

novembre 2008 – Bergamo, Auditorium

febbraio 2009 – Bergamo, Auditorium (scuole)

settembre 2009 – Rondissone (To)

dicembre 2009 – Vimercate, Contaminazioni 0910, Residenza Cariplo Textura, Teatro DelleAli

marzo 2011 – radice timbrica teatro, legnano (versione “drosophila party”)

giugno 2011 – festival danza estate evento urbano (versione “due tipe”)

settembre 2011 – proscaenium, gallarate (versione “due tipe”)

settembre 2011- 5° festival della biodiversità parco nord milano (versione “drosophila party”)

Clicca qui per vedere il video della performance.

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