civilization #1

performance sull’uomo e il suo paesaggio per una danzatrice e 350 libri

di e con rosita mariani

assistente alla realizzazione: cinzia severino

costume: lucylab

contributi tecnici alla realizzazione: c.s.c. anymore – bergamo, cristiana campanini – arte, milano, biblioteca civica di solza – bg

produzione lucylab.evoluzioni 2009

poesia textura festival – delleali, premiata residenza teatrale cariplo, vimercate

 

è previsto un ampliamento del progetto

con artisti ospiti: danzatori, performers, attori, musicisti, videomakers

durata: da 20 minuti a 1 giorno

La percezione del corpo nello spazio e dello spazio attraverso il corpo forma la presenza umana nel mondo. L’identità, il territorio, l’altro, trasformano l’ambiente e noi stessi in una continuità di cause ed effetti.

La sensazione di questo flusso inafferrabile è il punto di partenza di “civilization” che, con curiosità e vocazione surrealista, apre lo sguardo all’esperienza soggettiva della realtà.

 

Si costruisce una città di libri, il cui profilo e la cui mappa vengono mutati dalle azioni dei performers: la danza ne modifica gli elementi, i nuovi panorami modificano l’architettura del corpo e le geometrie del movimento. I paesaggi di libri offrono la possibilità di trovare un equilibrio, sedersi, sdraiarsi, danzare, lasciando che l’architettura fisica venga modificata ogni volta dai punti di appoggio.

 

Il titolo è accompagnato da un numero che si riferisce alla quantità degli interpreti, da #1 in su, con competenze diverse: danzatori, attori, musicisti, videomaker, coinvolti via via nel progetto.

I libri, veri protagonisti della performance, sono almeno 200 per un solo interprete, 100 in più per ogni artista ospite. In quanto oggetti verranno “agiti” fisicamente, spostati, danzati, lanciati, calpestati, usati come materiale da costruzione. In quanto libri saranno letti, declamati, urlati, nella casualità assoluta dei testi creando paradossi, contrasti e momenti di discrasia.

 

Adatto a contesti urbani, ad ambienti naturali e ad interni di diversa tipologia, “civilization” propone una geografia privata del luogo in cui si svolge, evocativa di un altrove del corpo e della storia.

Let`s work together